MEDITAZIONE
Grido di desolazione estrema,
angoscia profonda dell'uomo
in preda ai tormenti della morte,
abbandonato a se stesso.
" Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato? ".
Tu non sei più che sete, sete del
Padre,
nonostante la sua assenza;
sete del nostro amore,
nonostante i nostri rifiuti.
Nel luogo del frantoio, avevi
presentito
che il tuo sì alla volontà del Padre
sarebbe dovuto giungere a questo punto
per sposare l'umanità
nel suo allontanamento da Dio,
nel suo stato di separazione.
Tu avevi acconsentito,
e ora il sì prorompe dalle tue viscere
in un altro grido,
il grido del neonato,
primizia dell'umanità nuova.
" Padre, tutto è compiuto;
nelle tue mani consegno il mio spirito ".
Estremo abbandono nelle mani del
Padre,
che accoglie l'ultimo respiro
del Figlio diletto.
ORAZIONE
Cristo, Gesù, tu hai distrutto nella
tua carne
i muri che ci dividono tanto facilmente,
e, con la tua Croce, hai eliminato l'odio,
tu che sei la nostra pace.
Che noi siamo una cosa sola;
tu in noi e noi in te,
come tu sei nel Padre e il Padre è in te,
perché il mondo creda che il Padre ti ha mandato
e ci ama come ama te.
Tutti:
Pater noster, qui es in cælis:
Sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo.
Fac me tecum pie flere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.
• Tratto
dal Sito del Vaticano